venerdรฌ 9 agosto 2024

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1366 km da casa

    Oggi ci svegliamo di buon’ora, pronti a esplorare le meraviglie di Meteora, uno dei gioielli dell’UNESCO. A farci da guida รจ Gianni, un greco dal sorriso contagioso e dal cuore generoso, che ci accoglie sul suo mezzo con la cordialitร  di un vecchio amico. Non solo parla un ottimo inglese, ma il suo italiano รจ sorprendentemente fluente, il che rende il viaggio da Ioannina un’esperienza ancor piรน piacevole.


    Le due ore di viaggio scorrono in un batter d’occhio, tra chiacchiere leggere e racconti di vita che creano un legame immediato e familiare tra noi e Gianni. Quando finalmente arriviamo a destinazione, il paesaggio che si apre davanti ai nostri occhi sembra appartenere a un altro mondo: torri di roccia sedimentaria, levigate dal tempo e dall’erosione, si innalzano maestose verso il cielo, sfidando la gravitร  con la loro verticalitร  impressionante. Sulla sommitร  di sei di questi colossi naturali, si ergono altrettanti monasteri ortodossi, quasi fossero stati delicatamente posati lรฌ dalle mani degli dรจi.


   Gianni, con la passione di chi conosce a fondo la storia del suo paese, ci racconta come, durante l’occupazione ottomana iniziata nel 1400, i monaci ortodossi cercarono rifugio nelle caverne prima, e sulle sommitร  di queste torri poi, per sfuggire alle persecuzioni. Questi luoghi remoti, accessibili solo con grande difficoltร , divennero i loro bastioni spirituali, dove la fede e la cultura si preservarono intatte nonostante le minacce degli invasori. Gli ottomani, incapaci di scalare quelle pareti a picco, dovettero arrendersi davanti all’ingegno e alla resistenza dei monaci, il cui unico arsenale consisteva in pietre lanciate dall’alto.


    I monasteri, incastonati sulla cima di queste guglie rocciose, sono un miracolo architettonico e un perfetto esempio di armonia tra natura e mano dell’uomo. Ammirandoli, non possiamo fare a meno di sentirci piccoli, ma al tempo stesso ispirati dalla grandezza di coloro che, secoli fa, trovarono qui rifugio e speranza.


   Troppo presto, perรฒ, la nostra visita giunge al termine, e il ritorno a Ioannina segna l’inizio di una nuova pedalata del nostro viaggio. Nonostante il sole cocente del primo pomeriggio, ci rimettiamo in sella alle nostre biciclette, determinati a proseguire verso la nostra meta finale. Lungo il tragitto, i primi cartelli che indicano ฮ‘ฮธฮฎฮฝฮฑ e la distanza che ci separa dalla capitale greca ci riempiono di una strana emozione: siamo sempre piรน vicini alla meta.


   Anche se la giornata รจ calda, abbiamo fortuna. Il percorso, salvo una breve salita iniziale, si rivela una discesa costante, permettendoci di avanzare senza troppa fatica. Mentre pedaliamo, il pensiero va a Lucyland, la causa per cui stiamo affrontando questa avventura, e troviamo nel nostro impegno quotidiano la forza per continuare. Oggi, il viaggio รจ stato gentile con noi, e con il cuore leggero, ci avviciniamo sempre di piรน alla fine di questa straordinaria impresa.



La bici libera la MENTE e riempie il CUORE


Restate sintonizzati ๐Ÿ™Œ ๐ŸŒ๐Ÿ“ฒ