martedรฌ 30 luglio 2024

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415 km da casa



    Ci svegliamo all'alba in una delle innumerevoli piccole baie che costellano la frastagliata costa croata. Il vento impetuoso ha urlato per tutta la notte, ma all'alba si placa, forse perchรฉ stanco di soffiare e ci concede una tregua. Dopo una rapida colazione, alle 8:30, montiamo in sella alle nostre bici, pronti per un nuovo giorno di avventure lungo il suggestivo tratto costiero della Jadranska Magistrala che avevamo interrotto il giorno prima.



    La strada serpeggia lungo la costa, e noi la seguiamo con entusiasmo, affascinati dal blu intenso del mare Adriatico che lambisce la Dalmazia. In lontananza, scorgiamo l’isola di Pag, che ci riporta alla mente il nostro viaggio del 2018 verso Sarajevo, quando avevamo soggiornato proprio lรฌ. Stavolta, perรฒ, ci limitiamo a salutarla da lontano e proseguiamo il nostro tragitto.

   Lasciata la costa, ci addentriamo nell’entroterra delle penisole che formano la complessa costa dalmata. Il paesaggio รจ brullo e selvaggio, con vegetazione secca e vaste aree annerite da un recente incendio. Restiamo colpiti dalle grandi colonne di fumo che si alzano all’orizzonte, formando dense nuvole che velano il sole. La scena รจ surreale e inquietante, ma ci sprona a continuare senza esitazione, rispettosi e consapevoli della capacitร  e della potenza di rigenerazione della Pacha Mama.


    Finalmente, raggiungiamo la nostra meta di oggi, Zaton. Qui, scopriamo con sgomento che la vegetazione intorno al villaggio รจ stata devastata da un incendio, probabilmente l'anno scorso, che ha lambito le abitazioni. La vista รจ un monito inquietante della fragilitร  del nostro pianeta, ma anche un richiamo alla sua straordinaria resilienza. Il viaggio a sostegno di Lucyland continua, e con esso la nostra avventura.



La bici libera la MENTE e riempie il CUORE


Restate sintonizzati ๐Ÿ™Œ ๐ŸŒ๐Ÿ“ฒ