lunedì 17 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 3

Se ieri l’unico castello che abbiamo incontrato era quasi alla fine del nostro itinerario, oggi dopo neanche 10 minuti siamo davanti al castello di Orlik. Grande fortezza gotica costruita su un promontorio della sponda sinistra della Moldava. Siamo un po’ presto e il castello non è ancora aperto alle visite ma questo ci consente di ammirarne gli esterni senza la presenza di turisti e visitatori e constatiamo che questa circostanza associata alla bellissima luce del sole del mattino ha reso il tutto veramente piacevole lasciandoci un incantevole ricordo di questo castello.

Oggi l’itinerario si snoda fra innumerevoli saliscendi. Secondo Marta sono più i sali che i scendi ma io dico, fra il suo sbigottimento, che ogni salita portata a termine lascia una grande soddisfazione e soprattutto se si affronta nel giusto modo si arriva al termine senza eccessive sofferenze.


    Attraversiamo colline coltivate a grano, mais, olio di colza e orzo (di vigne neanche una traccia), fittissimi boschi di latifoglie (gran parte aceri e faggi) di conifere e strade ombreggiate da filari di ciliegi e betulle. I bordi delle strade sono pieni dei fiori selvatici che anche da noi una volta erano abbondantemente presenti: papaveri, fiordalisi, margherite, digitale, erba viperina, vecchia pelosa (non ricordiamo i nomi tradizionali in friulano e accettiamo più che volentieri suggerimenti con i Vostri commenti)… Tutto questo ci fa ricordare che esiste ancora la natura con tutto il suo ecosistema composto sia dal regno vegetale che dal regno animale. Ci impressiona soprattutto il ronzio delle api che si manifesta ogni volta che ci fermiamo per ammirare qualche angolo della campagna Boema.

    Per pranzo ci fermiamo a Dobris dove approfittiamo per vedere se c’è qualcosa da visitare e immancabilmente anche qui troviamo un castello che più che un castello è un palazzo in stile barocco con tanto di giardini alla francese, all’inglese e all’italiana. Documentandoci sul posto scopriamo che la casata dei Colloredo-Manssfeld visse qui dalla metà del 1700 al 1942 quando la residenza venne espropriata dai nazisti. Oggi, chi lo desidera, può trascorrere un soggiorno negli alloggi dell’hotel a quattro stelle inglobato nel palazzo.

    Ripartiamo per arrivare dopo una decina di chilometri alla meta di oggi e affrontiamo l’ultima breve (secondo me ma lunga secondo Marta) salita che ci fa guadagnare l’ottima birra di fine giornata in un giardino curato nei minimi dettagli, rilassante, con lo zampillio di una fontana. Quasi un ambiente Zen.