domenica 23 giugno 2024

I CASTELLE DELLA BOEMIA - Conclusione

Oggi si rientra e le nostre bici riposano in auto mentre io guido verso casa.

    Sono stati 7 giorni intensi ed interessanti. Abbiamo vissuto la clemenza delle condizioni atmosferiche che nei nostri itinerari ci hanno sempre tenuto all’asciutto. Come sempre, abbiamo fatto una commistione tra geografia e storia e tutto quello che abbiamo vissuto abbiamo cercato di farlo diventare nostro bagaglio personale cercando di raccontarvi, attraverso i post, quello che abbiamo capito.


    In un commento dei post abbiamo visto la domanda “come mangiate?” Ebbene devo dire che nel 98% dei casi abbiamo gustato piatti ticipi locali (solo una volta ci siamo lasciti andare ad un panino) e abbiamo sempre gradito le portate che ci hanno servito. Tutti i pasti li abbiamo sempre accompagnati con birre di produzione locale (non di birrifici artigianali come accade da noi ma marchi di birrerie locali tipo quella che da noi una volta era la Moretti). Quasi ogni giorno abbiamo cambiato marchio di birra e quando ordinavamo veniva sempre indicata la gradazione alcolica del tipo di birra che sceglievamo.

    A parte questo aspetto birro-gastronomico, con le nostre bici abbiamo percorso 412 km e abbiamo fatto salite per un totale 5219 metri. E in tutto questo devo rendere veramente merito a Marta che ha sempre affrontato le giornate con impeto e determinazione anche se i km e i dislivelli dei singoli itinerari erano al di sopra dei suoi standard. Brava Marta.

    Grazie a tutti voi, attivi (con i like e le reazioni) e silenti (e siamo certi che anche voi siete numerosi) che ci avete seguito giorno per giorno aspettando con trepidazione il nostro post quotidiano.

Malinovka - Sprite & Sciroppo di Lampone

Alla prossima ciclovacanza…

sabato 22 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 8

    Ieri sera c’é stato un temporale con grandine. Questo ha abbassato le temperature e stamattina l’aria era fresca e frizzantina. Per questo abbiamo ritardato di una mezz’oretta la partenza. Inoltre oggi abbiamo avuto un nuovo compagno di viaggio: un forte e fresco vento 💨 che soffia intensamente da sud-ovest e che non ci ha mai abbandonato. Anche questo, come le salite, fa parte del gioco e cerchiamo di farcene una ragione pedalando tra verdi colline e lunghissimi tratti in mezzo ai boschi.


    Durante la pausa pranzo abbiamo incontrato dei ciclisti più vecchi noi: forse i ciclisti no, ma certamente le biciclette erano più vecchie delle nostre 😁😀😁.


    Il castello di oggi è quello di Hlubokà e lo vediamo inaspettatamente all’orizzonte nella sua maestosità. Abituati ai castelli che abbiamo visto e/o visitato in questa settimana in Repubblica Ceca, non ci aspettavamo una costruzione così grandiosa, e la visita ci ha lasciato stupefatti. Appena varcato il cancello del castello, una sensazione di meraviglia ci avvolge. Davanti a noi si presenta una visione da fiaba: un’imponente struttura bianca ornata da torrette e merli che si erge maestosa contro il cielo azzurro e sembra uscita direttamente dalle pagine di un libro di racconti.

    

    Durante la visita, fin dalla prima stanza, ci balza all’occhio la grandiosità degli interni. Le sale, arredate con mobili intarsiati e ricchi tessuti, rivelano storie di lusso e potere. I soffitti affrescati o a cassoni intarsiati e i lampadari di cristallo di Boemia o in vetro di Murano brillano quasi di luce propria. Ogni stanza è un capolavoro, ognuna con il proprio carattere e la propria storia da raccontare.

    La grande biblioteca del castello, con le sue alte scaffalature che contengono più di dodicimila volumi, è un luogo di quiete e saggezza. Si percepisce la vitalità di questo ambiente dove gli studiosi, leggendo quei tomi, costruivano le loro idee e le loro visioni. Come quasi tutti i castelli che abbiamo visto, anche qui non ci consentono di fare fotografie degli interni e così scattiamo istantanee mentali di quello che vediamo e cerchiamo di fissarle definitivamente nella nostra mente 🤣.

    La visita (con guida in lingua inglese) è stata un momento veramente intenso anche alla luce di quello che avevamo già letto del castello e del suo ultimo proprietario.

    

    La permanenza nel castello e nei suoi giardini si protrae oltre il tempo stimato e questo ci ha fatto arrivare a destinazione più tardi del solito ma essendo l’ultimo giorno di queste vacanze ci godiamo il viaggio fino all’ultimo.

venerdì 21 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 7

    Si parte con il sole e la giornata promette sole tutto il giorno. Da bravi vecchietti copriamo la nostra pelle esposta al sole con una efficace crema solare.

    

    L’itinerario originario prevedeva di percorre una strada ad elevato traffico automobilistico e sarebbe stata la distanza più breve tra partenza e arrivo. Ma dopo alcune valutazioni e viste le esperienze dei giorni precedenti su tratti stradali simili, optiamo per seguire stradine di campagna che allungano un po’ il tragitto ma ci consentono di pedalare con maggiore tranquillità in mezzo alle alture della campagna. Siamo sempre immersi nel verde e i villaggi che attraversiamo sono situati nel fondovalle. Per cui, per molte volte, si ripete sempre la stessa scena: entriamo in paese in discesa, attraversiamo il centro dove c’è sempre uno piccolo specchio d’acqua (stagno o laghetto) ed usciamo dal paese su una strada in salita. Le salite non tardano a farsi sentire tra verdi prati di un immenso campo da golf e coltivazioni di grano che ondeggiano al vento. Ragioniamo sulla storia e sulle strade che sono lì fin da quando l’uomo le ha costruite e se nell’antichità riuscivano a percorrerle con i carri trainati dai cavalli (o dagli asini) non vediamo perché oggi noi, con un mezzo moderno come la bici, dovremmo affrontarle con difficoltà.

    La meta di oggi è la città di Tabor. Una città annidata tra le colline della Boemia meridionale, è un luogo dove la storia e il fascino antico sembrano sospesi nel tempo. Fondata nel 1420 dai seguaci di Jan Hus (andate su Wikipedia per scoprire chi era), la città conserva ancora l’eco delle gesta eroiche e delle battaglie che la segnarono.

 

    Appena oltrepassate le sue mura antiche, sembra di entrare in un racconto medievale. Le strade acciottolate, tortuose e strette, ci conducono attraverso un labirinto di case dai tetti rossi, adornate con facciate che sembrano rifatte ieri. Ogni angolo della città sembra raccontare una storia, ogni pietra racconta la vita di un tempo passato.


    Nel cuore di Tabor si trova la piazza Žižka, dove siamo adesso e dove contiamo di assistere all’esecuzione del poema sinfonico “La Moldava” di Smetana eseguita dall’orchestra della radio nazionale della Repubblica Ceca - non desideriamo altro per celebrare anche quest’anno la festa della musica del 21 giugno. La piazza si presenta come un ampio spazio che vibra di vita e di storia. Al centro, la statua imponente di Jan Žižka, il leggendario condottiero hussita ( se siete curiosi andate su Wikipedia a vedere che i erano gli hussiti). Gli edifici che contornano la piazza formano una cornice adatta al clima che si respira ed ospitano locali accoglienti, edifici pubblici e botteghe artigiane.


Buon concerto a noi

giovedì 20 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 6

    Oggi Vi raccontiamo del castello di Konopiště. Situato a un paio di chilometri dall’arrivo dell’itinerario di oggi, ci fermiamo per una visita, per quanto possibile, completa e per una breve pausa pranzo.

    

    Il castello di Konopiště é una costruzione gotico-rinascimentale immerso in un grandissimo parco/bosco con tanto di lago adiacente. É importante soprattutto per essere stata l’ultima residenza dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este che visse qui con la sua famiglia e la cui morte violenta a Sarajevo nel 1914 causò lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. La pallottola che uccise l’arciduca é conservata in questo castello.

    

    L’arciduca era appassionato (per non dire maniaco invasato) della caccia. Ha girato, cacciato, in tutto il mondo e quasi tutti i trofei (si possono contare circa 300.000 animali abbattuti) delle sue campagne di caccia sono esposti lungo lo le scale di accesso e il corridoio principale del castello di Konopiště. Non è consentito fare foto negli ambienti del castello ma una quantità innumerevole di trofei di corna di ungulati (cervi, alci, camosci, stambecchi, ecc…) trofei di orsi, bisonti, tigri, gatti selvatici, volpi a non finire, martore, marmotte, aquile, galli cedroni, civette e altri tipi di volatili. Ogni trofeo riporta il luogo dove è stato abbattuto e la data (giorno, mese, anno). Tutto esposto in bella vista agli occhi del visitatore. Ė veramente impressionante e ti fa passar la voglia della caccia, se mai c’è stata.

    

    Il giro turistico degli interni del castello ci ha condotto a visitare i vari ambienti arredati. Abbiamo visto salotti di rappresentanza con dipinti e mobili di origine italiana, studi per ricevere i diplomatici, la grande sala da pranzo con uno straordinario affresco sul soffitto, le camere da letto per sé e per i suoi ospiti, ecc… C’è da dire che, essendo, l’arciduca, vissuto a cavallo tra 800 e 900, quando le prime tecnologie cominciavano a prendere piede, egli ha voluto dotare il suo castello di corrente elettrica, riscaldamento centralizzato, bagni con tanto di wc e vasca.

mercoledì 19 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 5

 V I S I T   P R A H A







lunedì 17 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 3

Se ieri l’unico castello che abbiamo incontrato era quasi alla fine del nostro itinerario, oggi dopo neanche 10 minuti siamo davanti al castello di Orlik. Grande fortezza gotica costruita su un promontorio della sponda sinistra della Moldava. Siamo un po’ presto e il castello non è ancora aperto alle visite ma questo ci consente di ammirarne gli esterni senza la presenza di turisti e visitatori e constatiamo che questa circostanza associata alla bellissima luce del sole del mattino ha reso il tutto veramente piacevole lasciandoci un incantevole ricordo di questo castello.

Oggi l’itinerario si snoda fra innumerevoli saliscendi. Secondo Marta sono più i sali che i scendi ma io dico, fra il suo sbigottimento, che ogni salita portata a termine lascia una grande soddisfazione e soprattutto se si affronta nel giusto modo si arriva al termine senza eccessive sofferenze.


    Attraversiamo colline coltivate a grano, mais, olio di colza e orzo (di vigne neanche una traccia), fittissimi boschi di latifoglie (gran parte aceri e faggi) di conifere e strade ombreggiate da filari di ciliegi e betulle. I bordi delle strade sono pieni dei fiori selvatici che anche da noi una volta erano abbondantemente presenti: papaveri, fiordalisi, margherite, digitale, erba viperina, vecchia pelosa (non ricordiamo i nomi tradizionali in friulano e accettiamo più che volentieri suggerimenti con i Vostri commenti)… Tutto questo ci fa ricordare che esiste ancora la natura con tutto il suo ecosistema composto sia dal regno vegetale che dal regno animale. Ci impressiona soprattutto il ronzio delle api che si manifesta ogni volta che ci fermiamo per ammirare qualche angolo della campagna Boema.

    Per pranzo ci fermiamo a Dobris dove approfittiamo per vedere se c’è qualcosa da visitare e immancabilmente anche qui troviamo un castello che più che un castello è un palazzo in stile barocco con tanto di giardini alla francese, all’inglese e all’italiana. Documentandoci sul posto scopriamo che la casata dei Colloredo-Manssfeld visse qui dalla metà del 1700 al 1942 quando la residenza venne espropriata dai nazisti. Oggi, chi lo desidera, può trascorrere un soggiorno negli alloggi dell’hotel a quattro stelle inglobato nel palazzo.

    Ripartiamo per arrivare dopo una decina di chilometri alla meta di oggi e affrontiamo l’ultima breve (secondo me ma lunga secondo Marta) salita che ci fa guadagnare l’ottima birra di fine giornata in un giardino curato nei minimi dettagli, rilassante, con lo zampillio di una fontana. Quasi un ambiente Zen.



domenica 16 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 2

    Dopo il meritato riposo il nostro tour, oggi, continua verso Orlik e, anche se non la costeggiamo, seguiamo il corso della Moldava che nel suo fluire scorre “scendendo” verso nord. Questo percorso ci dà l’occasione di ammirare il paesaggio rurale della Repubblica Ceca 🇨🇿. Notiamo, lungo la strada, tantissime costruzioni votive che ci fanno pensare ad una fede millenaria, radicata e incarnata nel quotidiano e non proclamata solamente nelle occasioni di culto. Le costruzioni sono spesso costruite vicino ad un albero (a dire il vero non sempre siamo stati in grado di capire se c’era prima l’albero o l’icona votiva) e questo ha sicuramente un significato che uno studioso di antropologia potrebbe spiegare facilmente.

   Il paesaggio oggi ci offre molti brevi saliscendi con campi coltivati a grano, orzo o patate. Ma un fondo in particolare ci colpisce per il suo colore lilla e man mano che ci avvicinano, realizziamo che sono coltivazioni di Phaceila. Il campo è tutto un brulicare di api al punto che il ronzio sovrasta la voce umana. Leggendo su Wikipedia scopriamo che il fiore produce polline e nettare di altissima qualità e attrae naturalmente le api.

   Ad un certo punto il percorso si addentra per una decina di chilometri in un fitto bosco di latifoglie. E qui che da antropologi in erba mutiamo definitivamente in botanici quasi esperti perché ci cimentiamo nel riconoscimento dei vari tipi di alberi che altissimi popolano la fitta e fresca foresta🌳.

 Ma pensavate che oggi non avremmo visitato un castello? Poco dopo mezzogiorno arriviamo infatti al castello di Zvikov arroccato su una penisola rocciosa alla confluenza dei fiumi Moldava e Otava, il castello sembra emergere dalle acque, conferendo al paesaggio un’atmosfera fiabesca e incantata.

    
    L’ingresso al castello avviene attraverso un ponte di pietra, che ci conduce all’interno delle sue mura possenti. Il cortile interno appare circondato da imponenti torri e bastioni che testimoniano l’antica funzione difensiva della struttura. Qui notiamo l’architettura gotica del castello, con i suoi archi eleganti e le finestre decorate.

    

    L’interno del castello, presenta un edificio religioso (cappella di San Venceslao) ed un edificio per le funzioni civili dove immaginiamo ci sia una sala delle udienze nella quale si svolgevano le assemblee e le cerimonie ufficiali.

    

    Visitato il castello ci godiamo una sacrosanta pausa pranzo per poi inforcare di nuovo le nostre bici e percorrere gli ultimi chilometri che ci portano alla destinazione di oggi.

sabato 15 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA - Giorno 1

    Partiamo con calma, suggerisce Marta ed io non posso che assecondare le sue intenzioni.

    La giornata si presenta con un cielo terso e un sole che promette di essere veramente il sole di giugno. Assolti tutti i preliminari, caricate le sacche sulle bici e affidata l’auto agli angeli custodi dell’albergo di Ceske Budejovice, partiamo con le nostre dueruote in direzione sud. Dopo poco meno di un paio d’ore, tra strade secondarie che costeggiano fiumi, salite e tratti di strade principali arriviamo a Cesky Krumlow, prima meta importante di oggi.

    Ceský Krumlov è una gemma incastonata nella Boemia meridionale della Repubblica Ceca, nota per il suo pittoresco centro storico e il maestoso castello che domina il paesaggio(la visita merita veramente). Arrivando in bici abbiamo avuto la possibilità di entrare con i nostri mezzi nel centro cittadino ma abbiamo pensato di abbandonarli per goderci maggiormente gli incantevoli angoli che questa città offre. Attraversiamo il ponte che porta alla piazza del centro città, offrendoci una prima vista mozzafiato sul castello e sulla torre del belvedere.

    Entrando nel cuore della città, si viene accolti da strette stradine acciottolate prive di traffico automobilistico, fiancheggiate da edifici rinascimentali e barocchi, ognuno con facciate decorate e dettagli architettonici che raccontano secoli di storia. La Piazza della Città Vecchia è il fulcro della vita cittadina, circondata da locali accoglienti che, all’ora del nostro arrivo, brulicano di gente che si gusta l’aperitivo scambiando chiacchiere e discorsi.

    Proseguendo la visita, arriviamo al Castello, il secondo più grande della Repubblica Ceca. Salendo al castello ci immaginiamo di immergerci nell’epoca in cui il maniero era una dimora vissuta. Immaginiamo la salita sul dorso di un cavallo e le persone imprigionate nelle segrete a causa di qualche sgarbo fatto al regnante dell’epoca. Il castello offre una vista mozzafiato sulla città e sui dintorni facendoci fissare nella mente i vari punti significativi dell’impianto urbanistico.

    Prima di riprendere l’itinerario, ci fermiamo per pranzo nella birreria “Al Vecchio Mulino” che con la sua veranda affacciata sulla Moldava ci consente di rifocillarci e di godere della frescura delle acque del fiume.

    Ci aspettano ancora 35 km e alcune salite, ma sazi (ma non troppo) riprendiamo le nostre bici e ripartiamo verso la metà di stasera.

    Le strade sono scorrevoli e quasi prive di traffico automobilistico anche se le salite evidenziano tutta le loro caratteristiche e da bravi turisti le affrontiamo con la consapevolezza che a ogni salita corrisponde (quasi) sempre una bellissima discesa.

    Arriviamo al villaggio di Holašovice, non mi ricordo chi lo ha segnalato ma fatto sta che anche questo (come Cesky Krumlow) è stato incluso dall’UNESCO nel patrimonio mondiale dell’umanità.

    Holašovice mantiene la struttura originaria dell'epoca della fondazione (XIII secolo). Gli edifici che si affacciano sulla piazza, ognuno con la propria caratteristica disegnano un profilo che ricorda le cornicette che disegnavano nei quaderni delle elementari. La piazza è un grande rettangolo coperto da un curatissimo prato verde dove scorgiamo uno stagno e ad una cappella.

    Gli edifici risalgono al XVIII, XIX e XX secolo e sono starti ristrutturati mantenendo una completa fedeltà alle caratteristiche dell’epoca nella quale sono stati costruiti.

    Ripartiamo e dopo poco più di mezz’ora raggiungiamo la nostra meta di oggi dove ad accoglierci c’è una piccola sagra con tanto di band che suona e noi ci godiamo questo momento in relax.

venerdì 14 giugno 2024

I CASTELLI DELLA BOEMIA

    Abbiamo proprio bisogno (vera necessità) di staccare, di scordarci della nostra quotidianità e di tuffarci in una (seppur breve ma ci auguriamo intensa) avventura.

    Nel capire cosa fare delle nostre vacanze ci è venuta in mente Praga. Abbiamo già visitato quella città anni addietro nel periodo invernale e in quell’occasione ci colpito al punto tale da far nascere in noi il desiderio di ritornarci magari nella bella stagione.

    E pensando pensando é uscito dal cilindro del mago il giro in bici che vedete nell’immagine. abbiamo intitolato questa vacanza “I Castelli della Boemia”. Oltre a Praga - la città delle cento torri - il nostro piccolo tour ci porterà a visitare altre località della Boemia e nel contempo esploreremo quella regione visitando castelli dai nomi quasi impronunciabili. Vi sveleremo tutti dettagli che riusciremo a catturare pubblicando qui e su www.bikiglobetrotter.it giorno per giorno il diario del nostro tour.


    In sette giorni in sella alle nostre bici percorreremo quasi 400 km immergendoci nella storia e lasciandoci cullare dalle bellezze naturali e dai paesaggi pittoreschi della Boemia dove storia e leggenda si intrecciano. Il nostro desiderio è quasi quello di viaggiare nel tempo lasciandoci trasportare anima e corpo in un quadro vivente che ci faccia scordare per un breve istante la nostra vita reale.

Buone ciclovacanze e buon vento a noi