domenica 6 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - Giorno 9 - da Olten a Mulhouse (F)

769 km da casa


    

    Stamattina apriamo la finestra e troviamo il sole. Questo ci mette di buonumore e l’unico aspetto che ci preoccupa è una piccola salita di 5 chilometri all’inizio del percorso. Con l’animo pieno di ottimismo facciamo colazione, recuperiamo le bici e dopo averle caricate ed eseguito tutte le procedure di inizio giornata, si parte.


    Ma nel frattempo il cielo si è chiuso e pochi metri dopo essere partiti inizia a piovere a dirotto. Olten non vuole lasciarci andare. È come se il cordone ombelicale che mi lega a questo luogo non riesca a spezzarsi oppure come se una forza subliminale mi trattenesse qua. In attesa che il brutto tempo smetta ci parcheggiamo alla stazione ferroviaria e mentre aspettiamo condizioni meteo migliori visito i binari dai quali io con la mia famiglia prendevamo il treno per raggiungere l’Italia e fare un periodo di ferie. 


    I miei pensieri vanno immediatamente alle 13 ore di treno che facevamo, ai panini mangiati durante il viaggio (ricordo ancora il sapore), alla paura quando a Chiasso saliva sul treno la polizia di frontiera per il controllo passaporti e l’ispezione (soprattutto al rientro dall’Italia perché in valigia avevamo salami, formaggio e grappa), ai preparativi per scendere dal treno quando, dopo Casarsa, il treno attraversava, sull’unico binario presente, il ponte del Tagliamento. E vi posso assicurare che la canzone “Casa Mia” dell’Equipe 84, quando la sento, mi suscita tutti questi pensieri. 


    Ma torniamo a noi e a PASSAGGIO A NORD-OVEST. Alle 11 possiamo di partire e finalmente le nostre gambe iniziano a far girare il pedali e a spingere le nostre bici cariche su quella salita di cui vi parlavo prima. La pioggia non ha smesso del tutto ma ha una intensità talmente debole (al sclipigne) che decidiamo di andare avanti. Salendo scopro che stiamo pedalando a una temperatura di 11 gradi e ci meravigliamo che questo 6 agosto 2023 ci riservi queste condizioni meteo. Arriviamo alla fine della salita e comincia una discesa continua verso Basilea che però dopo un po’ di chilometri ci fa faticare perché subiamo un insistente vento contrario. Un vento forte che fa incazzare i ciclisti e spegne le sigarette dei fumatori. 

Dopo 42 chilometri arriviamo a Basilea talmente  spossati dal controvento che abbiamo goduto poco delle caratteristiche della città. Anzi abbiamo parcheggiato le nostre bici in uno distributore con annesso mini-market e abbiamo approfittato dell’ospitalità del personale per mangiare qualcosa e poi proseguire.


    Riprendiamo il nostro percorso e attraversiamo la frontiera Svizzera-Germania. Percorriamo 700 metri su suolo tedesco e poi entriamo in Alsazia in territorio Francese. Basilea è caratterizzata dall’avere un punto in cui tre confini si incontrano ma questo punto non è fisicamente raggiungibile perché è in mezzo al fiume Reno.


    E così abbandonata definitivamente la Svizzera iniziamo ad addentrarci in Francia pedalando continuamente controvento. Le ciclabili si distendevano davanti a noi come un lungo nastro di asfalto, proponendoci un viaggio di resistenza e determinazione. Ogni pedalata era un atto di sfida, ogni respiro un urlo contro le forze della natura. Sentivamo la forza del vento sulle nostre bici, una forza che ci impediva di mantenere una velocità adeguata. I muscoli delle gambe si contrapponevano alla fatica e adesso ne sentiamo le conseguenze, mentre la mente ci incitava a raggiungere la meta. Guardavamo il paesaggio mutare lentamente, dalla campagna aperta alle vie cittadine trafficate. Le persone che incontravamo rafforzavano la nostra determinazione con le loro manifestazioni di stima per il nostro viaggio.


    Le gambe si facevano pesanti, ma la mente rimaneva focalizzata sull'obiettivo finale: la meta di stasera da raggiungere seppur controvento. E finalmente, dopo un'eternità di sforzi, l'orizzonte  ci prospetta la periferia di Mulhouse. Ci ritrovammo a sorridere, con la certezza che aveva o domato le forze della natura e superato un ostacolo che sembrava difficile.



Quattro ruote muovono il corpo, Due ruote trasformano l’anima


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