611 km da casa
Ha piovuto tutta la notte. Una pioggia leggera ma continua e incessante. Pioveva al punto che ho cominciato a riflettere su un piano B ovvero rinunciare al tragitto in bici e salire su un treno per raggiungere Zurigo. Rimaneva solo da capire come arrivare ad una stazione ferroviaria senza inzupparci.
Ma quando ci alziamo non piove più e il cielo timidamente inizia ad allargarsi. Anche oggi quindi si parte e faremo il possibile per conquistare la meta di oggi in bici.
Dopo una discesa (ricordate la salitella di ieri?) di poco più di 4 chilometri ci troviamo a pedalare sulla ciclabile che costeggia il lago fino al suo emissario.
Abbandonato il lago il tragitto continua in un’ampia e verde vallata. Avendo appena smesso di piovere l’atmosfera è avvolta da una fresca brezza alpina che ci soffia contro. Ma non ci preoccupa più di tanto anzi l’aria riempie i polmoni dando energia ai nostri muscoli. Nella verde vallata incontriamo allevamenti di ogni genere dalle stalle, ai pollai, alle pecore e ai lama. Le aziende rurali immerse nella verde campagna costituiscono parte integrante del paesaggio idilliaco che attraversiamo. Percorriamo la ciclabile che serpeggia tra le colline lontano dal traffico a motore. Ogni momento trascorso in sella diventa un’occasione di contemplazione e riflessione, in cui il mondo frenetico e i pensieri angoscianti svaniscono per lasciare spazio alla tranquillità interiore.
Arriviamo a Zurigo ad un’ora abbastanza comoda che ci consente, dopo aver fatto la rituale doccia rigenerante, di andare in una lavanderia self-service per lavare i capi utilizzarli finora e poi dedicarci ad una, seppur breve, visita alla città.
Quattro ruote muovono il corpo, Due ruote trasformano l’anima
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