venerdì 11 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - Giorno 14 - da Touquin a Parigi

1264 km da casa

     Oggi tragitto brevissimo rispetto ai nostri standard ma meglio così. Almeno abbiamo la possibilità di riposarci adeguatamente. Prima di scrivere questo post mi sono riletto tutti i post (su www.bikeglobetrotter.it) di questo viaggio. Come immaginerete non è stato un viaggio facile anche se certi cicloviaggiatori che conosco, anche personalmente, fanno (o hanno fatto) esperienze più estreme delle nostre. Abbiamo superato altitudini (2383 m slm) mai affrontate da noi in bici prima d’ora. Abbiamo preso pioggia, subito freddo, pedalato controvento e abbiamo anche viaggiato sotto il rovente sole d’agosto. Siamo stati previdenti e nelle nostre sacche avevamo l’abbigliamento giusto per affrontare ogni tipo di situazione, o quasi. Non eravamo tanto attrezzati per pedalale sotto la pioggia. Tant’è che l’acqua ha effettivamente rallentato la nostra andatura. Su questo ho qualcosa da recriminare. Potevamo essere ancora più previdenti e prevedere un buon abbigliamento antipioggia. Di questo terremo sicuramente conto nei prossimi viaggi. Ma dobbiamo anche avere una certa parsimonia nel preparare i nostri bagagli perché ogni chilo in più è un’aggiunta al peso che dobbiamo portare avanti pedalando metro dopo metro.


   Il sole stamattina ci regala una bellissima giornata per concludere il nostro viaggio. Ogni pedalata ci avvicina sempre di più al nostro obiettivo e  il nostro cuore pulsa all’unisono con la cadenza delle pedalate. Parigi si fa sentire più di 25 chilometri prima dell’arrivo. Pedaliamo nel ritmo frenetico del traffico urbano. Procediamo con moltissima attenzione e con grande concentrazione per evitare che gli altri utenti della strada abbiano qualcosa da recriminare sulla nostra andatura.



    Attraversiamo Parigi da est a ovest percorrendo antichi viali fiancheggiati da maestosi edifici e nel nostro procedere sentiamo il profumo dei croissant e delle baguette appena sfornati che si diffonde nell'aria mischiandosi all'atmosfera di arte e cultura che fluttua in questa città.


    Poi, improvvisamente, come un sogno che diventa realtà, la Torre Eiffel compare davanti a noi. La sua maestosità ci toglie il fiato, i suoi intricati e armoniosi tralicci sembrano quasi realizzati dalla natura. Il prato circostante brulica di turisti che osserviamo quasi meravigliati. Lo stupore e l’incredulità ci assalgono perché stiamo ancora rendendoci conto che siamo arrivati fino qui in bici. Rimaniamo ad osservare la gente che si muove quasi a voler prolungare quell’attimo magico. Sentiamo dentro di noi una sensazione di compiutezza e meraviglia. Abbiamo percorso quasi 1300 chilometri per arrivare fino qui, e ora, sotto la maestosità di questa torre, realizziamo che il nostro viaggio é terminato. Ma questa per noi non è soltanto una meta fisica. Vogliamo che questa esperienza diventi parte della nostra storia rimanendo scolpita nella nostra memoria per sempre. Perché un viaggiatore torna a casa sempre diverso da come è partito mentre un turista torna a casa con i ricordi.



    Nei prossimi tre giorni ci dedichiamo alla visita della città e posteremo alcune foto. Il 14, nella tarda serata, saliremo io e le nostre bici su un Flixbus che ci porterà (in mezzo c’è anche un cambio pullman che faremo a Ginevra) fino a Mestre e da lì, il 15 tardo pomeriggio, raggiungeremo il Friuli in treno.


PS

Ci hanno chiesto, penso giustamente, di descrivere come realizziamo i nostri resoconti, da dove nascono, come vengono realizzati e come troviamo il tempo per scrivere. Ebbene prometto che prima di rientrare in Friuli pubblicherò queste dissertazioni.


Quattro ruote muovono il corpo, Due ruote trasformano l’anima


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