domenica 18 giugno 2023

Olanda 2023 - Giorno 1 - da Zaandam a Hoorn

Lasciamo l’auto nel parcheggio dell’albergo di Zaandam con la “certezza” di ritrovarla venerdì prossimo alla fine del nostro tour. 


Inforchiamo le bici sotto un cielo velato e con assenza di sole. Percorrendo le prime piste ciclabili attraversiamo canali tranquilli ammirando le case affacciate sull’acqua. Seguendo la nostra traccia GPS fiancheggiamo grandi prati verdi di terre rubate all’acqua e scopriamo di essere in un Polder quando arriviamo ad uno storico mulino a vento che in realtà è un’opera idraulica per sollevare l’acqua e portarla fuori dal Polder.



Dopo pochi chilometri raggiungiamo Monnikendam, città sospesa nel tempo dove l’antico e il moderno si fondono in abbraccio armonioso. È un luogo avvolto da un’atmosfera magica dove ogni angolo nasconde una storia da raccontare. Facciamo tappa in un bar che era la storica pesa pubblica della città. Qui tutto ciò che veniva venduto (o comperato) era pesato e una leggenda narra che, al tempo, le donne accusate di stregoneria venivano pesate e se il loro peso arrivava a un certo valore era sicuro che fossero delle streghe. 



Proseguiamo sul nostro itinerario verso Volendam, altra città, brulicate di turisti e caratterizzata da un antico porto che era il cuore pulsante della città. 

Approfittiamo dell’ora e ci fermiamo in uno dei numerosi locali affacciati sul porto per assaggiare qualcosa di tipico sedendoci all’aperto e gustando della fitta presenza di visitatori di questa cittadina.



Riprendiamo le nostre bici e pedaliamo per più di 10 km a fianco di una diga che separa il mare dalla terraferma e crea un dislivello di più di 5 metri tra questi due ambienti. 



Il nostro tragitto termina a Hoorn dove pernottiamo e, prima di mangiare qualcosa la visitiamo. Come le precedenti città, è affacciata sul mare ed è caratterizzata da un vecchio porto le cui banchine hanno sicuramente molte storie da raccontare perché, ad esempio, Hoorn è il paese natale di grandi navigatori tra cui un certo Schouten che battezzò la punta estrema del Sudamerica col nome di di Capo Horn in omaggio alla sua città.