giovedì 23 novembre 2023

In Bici da Bertiolo a Venezia

In questi giorni, assieme a Sofia, abbiamo riflettuto su un a spedizione da fare in giornata in bici e puntando il compasso con un raggio di 100 km é apparsa evidente la meta della città della Serenissima. Pianificato il viaggio per attraversare l’entroterra del Veneto orientale, oggi, con la giornatona che si è svelata, siamo partiti.

L’idea era di percorrere un itinerario nuovo per noi e così attraversando Cordovado, Cinto Caomaggiore, Annone Veneto, Pravisdomini, Motta di Livenza, Noventa di Piave, Fossalta di Piave, Monastier, Roncade, Quarto D’Altino e Mestre (con il suo grazioso centro storico) dove abbiamo imboccato il Ponte della Libertà sulla laguna e, dopo quasi 117 km e poco più di 5 ore in sella, siamo arrivati alla meta.

Attraversando la laguna alla luce del tramonto abbiamo goduto del sole terminava la sua parabola sulle acque calme e tranquille della laguna, dipingendo il cielo con tonalità dorate e arancioni che si fondevano in un abbraccio celestiale tra cielo e acque. I riflessi dorati riempivano l’atmosfera con una carezza liquida come un autentico tramonto in laguna é in grado di confezionare.

Il centro storico di Venezia è interdetto alle bici anche se condotte alla mano (é proibito persino salire con le bici sui vaporetti) ed è ammesso solamente lo spostamento, con bici alla mano, tra piazzale Roma e la stazione dei treni.

Questo tragitto implica l’attraversamento del Canal Grande sul ponte della Costituzione (o di Calatrava). Siamo arrivati su quel ponte nel momento più magico del tramonto Le facciate dei palazzi che si affacciano sul Canal Grande, si tingevano di rosa e viola, dando l’impressione che la città respirasse il suo ultimo sospiro di luce. L'aria si stava impregnando di magico e stava avvolgendo la città nel mistero di una fine giornata senza tempo. Immersi nel tramonto con la grazia di un'arte eterna abbiamo avuto l’impressione di far parte di un affresco dipinto oggi dal sole appositamente per noi.

   Per il rientro saliamo in treno mentre il sole si prepara a cedere il passo alla notte avvicinandoci al confine sottile tra luce e oscurità. La luce dorata del tramonto si dissolveva lentamente, cedendo il passo ad una luna luminosa che pian piano stava prendendo dominio del firmamento.

martedì 15 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - il dietro le quinte

  Ci è stato chiesto di descrivere come creiamo i nostri resoconti, da dove nascono, come vengono realizzati e come troviamo il tempo per scrivere. Devo fare due premesse:

Prima premessa - perché scrivo:
I post che leggete, li scrivo soprattutto per me, per fissare l’esperienza nella mia mente in modo da renderla ancora più mia. Vado molto volentieri a rileggere quanto ho scritto per rinfrescare le emozioni e le situazioni vissute. Inoltre scrivo perché fin dal primo viaggio in bici che abbiamo fatto, nell’ormai lontano 2015 (lo trovate su www.bikeglobetrotter.it), mi era stato chiesto da varie parti un piccolo sunto puramente descrittivo dove ho raccontato quali sono state le motivazioni che mi hanno spinto a vivere un’esperienza di quel tipo, come abbiamo affrontato quel viaggio e quali sono state le difficoltà che abbiamo incontrato. Infine scrivo perché, nell’eventualità mi venisse chiesto di presentare la nostra esperienza in pubblico (cosa che capita sempre più frequentemente) ho già del materiale scritto sul quale costruire la presentazione.

Seconda premessa - quando scrivo:
Le nostre giornate di viaggio sono costituite da rituali ormai collaudati e consolidati. Abbiamo dei rituali al mattino per prepararci a partire (chiusura bagagli, preparazione bici, ecc…). Ma soprattutto abbiamo dei rituali la sera quando arriviamo alla struttura che ci ospita per la notte. In quel momento tutto è orientato al recupero delle forze per essere pronti il giorno dopo. Beviamo degli integratori a base di potassio e magnesio e ci facciamo una bella doccia (quasi fredda) rimanendo un bel po’ di tempo sotto l’acqua scrosciante. Queste due attività ci tolgono il 40% della stanchezza e poi, per me, un altro 20% lo fa una bella birra da 0,5l. Ed é proprio in quel momento, mentre assaporo e degusto una fresca birra, che scrivo il testo del post. Il più delle volte la birra finisce prima che io arrivi alla fine della scrittura a causa della molta sete e della numerosità di pensieri da trasformare in parole e frasi, e così per continuare a scrivere e riflettere sulla giornata mi concedo un bis.


Lo scrivere per me è un liberare la mente di tutte le emozioni e le sensazioni che ho vissuto durante la giornata. Molti dei pensieri che ci passano per la mente sono condivisi, Sofia scrive il post di suo pugno per pubblicarlo su Instagram, io lo scrivo per pubblicarlo su Facebook e sul mio blog e confrontandoci prima di pubblicare ci accorgiamo, il più delle volte, che abbiamo sostenuto le medesime argomentazioni.
Gran parte di quello che scrivo lo concepisco mentre pedaliamo cercando sempre di cogliere e catturare la bellezza del paesaggio che attraversiamo, le fatiche che accumuliamo, le difficoltà che incontriamo, le emozioni psicofisiche che viviamo, ma soprattutto la gioia che proviamo quando, le persone che incontriamo, ci buttano incuriosite la parola per conoscerci e scambiare quattro chiacchiere con noi esprimendoci sempre sentimenti di stima e ammirazione.
Posso assolutamente affermare che pedalare è un'attività che favorisce la meditazione. Durante la pedalata, ci si concentra sulla sensazione del movimento, la respirazione e il paesaggio circostante, creando così uno spazio mentale per la riflessione e l’introspezione.

Meditate gente meditate. …Anzi pedalate gente pedalate🙂🚴‍♂️🚴🙂


Quattro ruote muovono il corpo, Due ruote trasformano l’anima

venerdì 11 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - Giorno 14 - da Touquin a Parigi

1264 km da casa

     Oggi tragitto brevissimo rispetto ai nostri standard ma meglio così. Almeno abbiamo la possibilità di riposarci adeguatamente. Prima di scrivere questo post mi sono riletto tutti i post (su www.bikeglobetrotter.it) di questo viaggio. Come immaginerete non è stato un viaggio facile anche se certi cicloviaggiatori che conosco, anche personalmente, fanno (o hanno fatto) esperienze più estreme delle nostre. Abbiamo superato altitudini (2383 m slm) mai affrontate da noi in bici prima d’ora. Abbiamo preso pioggia, subito freddo, pedalato controvento e abbiamo anche viaggiato sotto il rovente sole d’agosto. Siamo stati previdenti e nelle nostre sacche avevamo l’abbigliamento giusto per affrontare ogni tipo di situazione, o quasi. Non eravamo tanto attrezzati per pedalale sotto la pioggia. Tant’è che l’acqua ha effettivamente rallentato la nostra andatura. Su questo ho qualcosa da recriminare. Potevamo essere ancora più previdenti e prevedere un buon abbigliamento antipioggia. Di questo terremo sicuramente conto nei prossimi viaggi. Ma dobbiamo anche avere una certa parsimonia nel preparare i nostri bagagli perché ogni chilo in più è un’aggiunta al peso che dobbiamo portare avanti pedalando metro dopo metro.


   Il sole stamattina ci regala una bellissima giornata per concludere il nostro viaggio. Ogni pedalata ci avvicina sempre di più al nostro obiettivo e  il nostro cuore pulsa all’unisono con la cadenza delle pedalate. Parigi si fa sentire più di 25 chilometri prima dell’arrivo. Pedaliamo nel ritmo frenetico del traffico urbano. Procediamo con moltissima attenzione e con grande concentrazione per evitare che gli altri utenti della strada abbiano qualcosa da recriminare sulla nostra andatura.



    Attraversiamo Parigi da est a ovest percorrendo antichi viali fiancheggiati da maestosi edifici e nel nostro procedere sentiamo il profumo dei croissant e delle baguette appena sfornati che si diffonde nell'aria mischiandosi all'atmosfera di arte e cultura che fluttua in questa città.


    Poi, improvvisamente, come un sogno che diventa realtà, la Torre Eiffel compare davanti a noi. La sua maestosità ci toglie il fiato, i suoi intricati e armoniosi tralicci sembrano quasi realizzati dalla natura. Il prato circostante brulica di turisti che osserviamo quasi meravigliati. Lo stupore e l’incredulità ci assalgono perché stiamo ancora rendendoci conto che siamo arrivati fino qui in bici. Rimaniamo ad osservare la gente che si muove quasi a voler prolungare quell’attimo magico. Sentiamo dentro di noi una sensazione di compiutezza e meraviglia. Abbiamo percorso quasi 1300 chilometri per arrivare fino qui, e ora, sotto la maestosità di questa torre, realizziamo che il nostro viaggio é terminato. Ma questa per noi non è soltanto una meta fisica. Vogliamo che questa esperienza diventi parte della nostra storia rimanendo scolpita nella nostra memoria per sempre. Perché un viaggiatore torna a casa sempre diverso da come è partito mentre un turista torna a casa con i ricordi.



    Nei prossimi tre giorni ci dedichiamo alla visita della città e posteremo alcune foto. Il 14, nella tarda serata, saliremo io e le nostre bici su un Flixbus che ci porterà (in mezzo c’è anche un cambio pullman che faremo a Ginevra) fino a Mestre e da lì, il 15 tardo pomeriggio, raggiungeremo il Friuli in treno.


PS

Ci hanno chiesto, penso giustamente, di descrivere come realizziamo i nostri resoconti, da dove nascono, come vengono realizzati e come troviamo il tempo per scrivere. Ebbene prometto che prima di rientrare in Friuli pubblicherò queste dissertazioni.


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giovedì 10 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - Giorno 13 - da Troyes a Touquin

1194 km da casa


    Sentiamo Parigi vicinissima , sembra che sia al di là del muro della struttura dove dormiamo stasera. Il nostro PASSAGGIO A NORD-OVEST è stato un bravissimo compagno di viaggio. Ci ha accompagnati, incitati e protetti soprattutto nei momenti più difficili, ed in queste ultime tre incantevoli giornate di full-immersion nella campagna francese ci ha affettuosamente cullati e coccolati.



    Ma andiamo con ordine. Lasciamo la magnifica Troyes abbastanza presto e, fuori città imbocchiamo una ciclabile che costeggia un canale. Scopriamo, man man che pedaliamo, che quel canale è l’Alta Senna e che la ciclabile l’hanno battezzata “Via Verde dell’Alta Senna”. Percorriamo 40 chilometri di lunghissimi rettilinei in leggera discesa su questa ciclovia e mentre pedalo rifletto per capire se è un percorso noioso (piatto e dritto) oppure un tracciato bellissimo. Dopo aver fatto mentalmente la tabellina dei pro e dei contro giungo alla conclusione che si tratta di un percorso stupendo, incantevole e affascinante. D’altronde non di sole salite vive l’uomo ma anche degli estasianti paesaggi che ci vengono offerti da un percorso come questo. Ma come tutte le cose belle anche questo percorso ad un certo punto termina e ci addentriamo nei paesaggi della Champagne.



    E qui Incontriamo i primi vigneti che fanno maturare i loro frutti esponendoli al sole. Osserviamo che la Champagne, terra di eleganza e di distinzione, si manifesta come un dipinto vivente che stiamo esplorando su due ruote. Con le colline ondulate e i filari di viti che si estendono all'orizzonte, sembra che ogni strada sia un nuovo sentiero verso una nuova scoperta. 



    Le ruote delle biciclette si muovono in sincronia con il respiro che a sua volta si fonde con la bellezza del paesaggio circostante. Intravediamo i mezzi agricoli intenti a lavorare i campi e l’odore della terra lavorata  ci avvolge come un profumo che ci attira nell’anima stessa della regione.


    

Ogni curva rivela un nuovo panorama, un vigneto luccicante oppure una distesa di campi, sui quali il sole si specchia con una luce dorata dando l’impressione di eseguire una danza di colori e di sensazioni che incantano gli occhi e catturano il cuore.



    Ogni culmine delle salite è premiato da una vista mozzafiato che si estende oltre l’orizzonte regalandoci grandi appagamenti per l’arduo sforzo. E quando finalmente giungiamo alla meta di stasera sentiamo forte l’abbraccio della natura che, con i suoi ampi panorami e i suoi paesaggi, ci hanno letteralmente tolto il fiato.


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mercoledì 9 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - Giorno 12 - da Villier-sur-Suize a Troyes

1083 km da casa

    Oggi si parte in tenuta estiva: smanicato e sandali da ciclismo. Anche oggi ci faremo cullare dalle maestose colline dell’Alta Marna che non smettono di regalarci lunghe salite e discese troppo brevi per riprendere fiato.



   Le ruote delle nostre bici rotolano silenziose lungo le infinite strade che si snodano anche oggi tra campi verdi e 
 fitti boschi.


   L’aria fresca e la brezza leggera del primo mattino, sembravano promesse di un viaggio rilassante leggero e quasi in continua discesa verso la meta di stasera. Ma non appena il sole si alza e ci addentriamo in aperta campagna il vento inizia a soffiare contro al punto da rallentarci anche quando pedaliamo in discesa.



    Ma noi non ci facciamo molto caso anzi, questo è un motivo in più per impostare un ritmo costante e pieno di determinazione. E così, mentre pedaliamo, i nostri pensieri vanno alla maestosità del paesaggio rurale francese, caratterizzato da grandissime estensioni coltivate e rarissimi agglomerati urbani a presidio del territorio. Tanto per dire, nel tragitto di oggi, abbiamo percorso una strada lunga circa 20 chilometri senza incontrare una fabbricato o un villaggio. E non vi dico delle difficoltà a trovare un negozio di alimentari; oggi il primo, in tempo utile, lo abbiamo incrociato dopo circa 70 chilometri. Questo però, per noi, era un motivo in più per mantenere costante la nostra cadenza entrando in armonia l’uno nella pedalata dell’altra.


   

    Con il passare delle ore sentiamo le gambe affaticarsi ma la nostra risolutezza e anche il nostro allenamento ci fa proseguire fino a quando non sentiamo vicinissima la periferia della città di Troyes. Infatti, improvvisamente, a 25 chilometri dalla meta, ci immettiamo in una ciclabile che affianca un canale piuttosto largo che ci accompagna fino quasi al centro della città. Quel tratto lo abbiamo vissuto come una liberazione e una ricompensa per l’impresa di oggi. Pedalando con disinvoltura e leggerezza salutiamo, ricambiati, tutti quelli, ed erano tanti, che incrociavamo



  Finalmente, dopo 110 chilometri, raggiungiamo, anche oggi con grande soddisfazione, il traguardo di stasera, e dopo una meritata doccia ci dedichiamo an una visita al centro di questa città dalle tradizioni millenarie.



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martedì 8 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - Giorno 11 - da Luxeuil-Les-Bains a Villier-sur-Suize

973 km da casa

     Un cielo a pecorelle ci appare stamattina al nostro risveglio e guardando nella direzione del nostro tragitto domina il sereno. Fatti che ci fanno sperare bene visto che entro stasera vogliamo segnare sul nostro diario di bordo 114 chilometri. Una leggera e fredda brezza mattutina ci induce a continuare a vestirci bene e infatti è stata una decisione più che appropriata perché in questi giorni le incantevoli campagne francesi sono continuamente percorse da un vento che via via aumenta nel corso della giornata e che soffia da ovest verso est.


    Inforchiamo le bici per percorrere la nostra strada che ci porterà dalla Franca Contea all'Alta Marna, un percorso che ci fa assaporare dei paesaggi rurali ondulati con continui saliscendi. Man mano che proseguiamo, ci appropriamo ben presto di un ritmo costante che diventa una sorta di melodia in armonia con la natura circostante. 



    Le strade sono fiancheggiate da distese di prati verdi, alternati a coltivazioni di mais e girasole. I piccoli villaggi, si rivelano molto raramente e sono degli agglomerati rurali senza la minima ombra di negozi o altri servizi. Attraversiamo piuttosto molte zone boschive con una fitta vegetazione di alberi secolari.

    Dopo un paio d’ore in sella raggiungiamo una località più ragguardevole nella quale oggi, lungo la via principale, si tiene un mercato. Approfittiamo di questa circostanza per un breve riposo e un piccolo spuntino a base di frutta.



  Ripartiamo e ci tuffiamo nuovamente nelle colline ondulate che si susseguono regalandoci momenti di sfida e di rilassamento mentre affrontiamo le lunghe salite e percorriamo le brevi discese. Le poche persone che incontriamo ci salutano con sorrisi amichevoli e calorosi facendoci sentire sempre ben accolti e accettati. 



     Gli ultimi chilometri ci portano su una stradina stretta che, in salita, attraversa un fitto bosco per poi lanciarci in discesa verso il villaggio che ci ospita per questa notte. Avvicinandoci al piccolo paese ci sentiamo pervasi da un senso di soddisfazione e realizzazione. Abbiamo percorso, in poco più di 100 chilometri, un lungo cammino non solo fisicamente, ma anche nel nostro spirito, immergendosi nell'anima autentica della Francia rurale.



    Quando finalmente ci fermiamo e mettiamo i piedi a terra, rivediamo scorrere davanti a noi le campagne francesi che ci raccontano la loro storia facendoci sentire di essere diventati parte integrante come viaggiatori nel tempo e nello spazio, testimoni delle meraviglie rivelate dalle colline e da verdi prati.



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lunedì 7 agosto 2023

PASSAGGIO A NORD-OVEST - Giorno 10 - da Mulhouse a Luxeuil-Les-Bains

860 km da casa

    Lasciamo Molhouse pieni di ottimismo e buone intenzioni. Abbiamo davanti a noi 90 chilometri per arrivare alla meta di stasera e niente deve impedirci di raggiungerla. Abbiamo una unica perplessità ossia la temperatura piuttosto bassa (12 gradi) per essere ad agosto in Europa centrale. Ma quello è (chel al’é) e nulla possiamo fare se non vestirci adeguatamente come se fossimo ad ottobre inoltrato.


   Pedaliamo lungo strade secondarie che attraversano la parte meridionale del parco naturale dei Vosgi (Vosges). I primi 30 chilometri vanno via lisci ma siamo in una zona molto collinosa dove le nuvole si accumulano facilmente e, in modo quasi inaspettato, iniziano a scaricare l’acqua accumulata. Dapprima una pioggerella leggera che poi si trasforma in uno scroscio intensissimo costringendoci a cercare una protezione per non inzupparci. Per fortuna che siamo in prossimità di centri abitati dove è abbastanza facile trovare riparo.


    

    Tutto questo per quattro volte nell’arco della mattinata. La quinta volta lo scroscio d’acqua ci sorprende quando pedaliamo in mezzo ai boschi e in pochi minuti i nostri vestiti si infradiciano.


    L’acqua ci arriva addosso colpendoci sul volto e sulle gambe scoperte oltre che bagnare i vestiti. Ogni pedalata fa schizzare pozze d’acqua come fendenti volti a colpire e a bagnare le nostre scarpe. Il fruscìo dei pneumatici sull’asfalto bagnato genera lunghi zampilli che ci costringono a stare molto distanti l’uno dall’altra per non subire anche quel lavaggio. Sentiamo il suono della pioggia picchiare sui nostri caschi con un ticchettio incessante accompagnato dal fluire dell’acqua dal casco agli occhi e al volto. La pioggia ha il potere di far accelerare la nostra andatura nella speranza di arrivare nel più breve tempo possibile ad un riparo. Questo nostro pedalare ci porta ad un piccolo centro commerciale che, con nostra sorpresa, è dotato di un chiosco esterno attrezzato con lavatrici ed asciugatrice “a gettoni”. Non ci pensiamo due volte, tanto era nostra intenzione fare una piccola pausa per mangiare qualcosa, ci togliamo gli abiti, gli scaldacollo, le scarpe e i calzini, e buttiamo tutto (scarpe comprese) nell’asciugatrice, e mentre questa esegue il suo ciclo andiamo a fare la spesa per pranzo nel supermercato attiguo. Usciti con la spesa preleviamo gli indumenti e le scarpe dall’asciugatrice e con nostra somma soddisfazione e felicità indossiamo abiti asciutti e caldi.



    A dire la verità ci scoccia un po’ raccontarvi continuamente di come viaggiamo con queste condizioni atmosferiche e di come la pioggia sta ostacolando il nostro progredire. Ma sta di fatto che quest’anno sembra che l’avventura sia arrivare alla meta combattendo contro un meteo avverso e non descrivendo i paesaggi, i luoghi e le persone che conosciamo. In ogni caso devo dire che oggi, in Francia, tutti ci salutano, sia chi ci incrocia o ci sorpassa in bici, sia chi ci supera in auto, sia chi in quel momento sta attraversando la strada e sia chi è sul ciglio della strada affaccendato nei suoi lavori.


Chissà se domani prenderemo pioggia…



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