Sòfia (BG) - 1141 km da casa
La strada verso la frontiera è in leggera salita e, ad un certo punto, entriamo con le bici in autostrada perché le strutture di frontiera sono solo sull’autostrada e non c'é un altro modo per entrare in Bulgaria. Alle 9, in frontiera c’è già una bella coda tra camion e auto, ma noi, privilegiati dall’avere solo due ruote, superiamo tutta la coda e ci presentiamo alle guardie di frontiera che fanno i controlli di rito (scansione del passaporto e timbro di visto).
Finalmente entriamo in Bulgaria, facciamo la foto di rito e ripartiamo.
Con grande sorpresa continuiamo a pedalare in autostrada per una decina di km e sempre in salita. Ma l’autostrada attualmente ha una sola carreggiata a doppio senso di marcia (l’altra carreggiata è un lungo cantiere per tutti i 10 km) e la nostra concentrazione nel pedalare è altissima perché ogni tanto si presentano dietro a noi, oltre alle auto, i camion che, giustamente, vogliono sorpassarci.
Il primo contatto con un cittadino bulgaro lo abbiamo avuto durante il break di metà mattina, quando un signore si é avvicinato, ha capito che veniamo dall’Italia e, con parole sue, ci ha fatto capire che è stato in Italia sulla riviera romagnola.
Arriviamo a Sòfia e di nuovo siamo su una strada ad elevatissimo traffico, oserei dire traffico napoletano senza nessuna offesa per gli abitanti di Napoli.
Ma la nostra destrezza e prudenza ci fa arrivare alla meta incolumi.
Non sei tu che fai il viaggio ma è il Viaggio che fa te.
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