Sremska Mitrovica (SRB) - 654 km da casa
Durante l’avvicinamento alla frontiera un sacco di automobilisti e camionisti ci salutavano, sorpassandoci, con il clacson e con 👍🏻 manifestando la loro ammirazione per la nostra impresa. In prossimità della frontiera si è formata una lunga coda che noi abbiamo agevolmente superato e di nuovo gli automobilisti, fermi in coda e scesi dalle loro auto ci salutano e fanno il tifo per noi. Abbiamo visto targhe tedesche, svizzere, francesi, italiane, austriache e li abbiamo sentiti tutti con noi. Ovviamente nessuno ha espresso contrarietà al fatto che, con le nostre bici, stavamo letteralmente saltando la lunga coda prima della frontiera.
La giovane addetta serba che, alla frontiera, ha timbrato i nostri passaporti ci chiede dove stiamo andando e noi candidamente rispondiamo ISTANBUL. Al che lei ha un attimo di smarrimento ma io la convinco facendole vedere la mappa che ho sulla borsa del manubrio e così si manifesta in lei uno sguardo di ammirazione per il nostro progetto.
Ci siamo subito accorti di essere entrati in un altro stato perché le condizioni dell’asfalto sono notevolmente cambiate. In peggio. Per circa 20 km abbiamo dovuto fare slalom tra buche e toppe sull’asfalto per evitare inutili sobbalzi alle nostre bici e ai bagagli. Stasera piccolo check alle bici per controllare che sia ancora tutto ok visto che ci aspettano ancora poco più di 1000 km.
Non sei tu che fai il viaggio ma è il Viaggio che fa te.
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