mercoledì 7 settembre 2022

RAGGI D'ORIENTE - La Rassegna Stampa

 La Vita Cattolica - Mercoledì 7 Settembre 2022 - Pagina 24


Messaggero Veneto - Martedì 18 Ottombre 2022 - Pagina 25







martedì 16 agosto 2022

RAGGI D'ORIENTE - L'arrivo a Bertiolo

Anche per RAGGI D'ORIENTE, come per i nostri viaggi degli anni precedenti,  abbiamo organizzato un piccolo brindisi per in nostro rientro a Bertiolo.

Mia moglie, mio fratello e un piccolo gruppo di amici ci hanno accolto alla stazione ferroviaria di Codroipo e ci hanno accompagnato in bici fino a Bertiolo dandoci una prima occasione per trasmettere tutto il nostro entusiasmo per avere vissuto questa bellissima esperienza.

Le manifestazioni di affetto e partecipazione che Sofia ed io abbiamo sentito sono state veramente coinvolgenti. E, come anche in altre occasioni, ci ha fatto sentire di aver realizzato un progetto che é si nostro ma che siamo riusciti a far diventare collettivo e condiviso con tutte le persone che ci hanno seguito.

E' stata veramente una bella festa. I parenti e gli amici compaesani e non che hanno partecipato erano veramente numerosi. 

Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere tanta gente tra cui anche colleghi di lavoro (ed ex) presenziare al nostro arrivo. l'evento vuole diventare un appuntamento classico del rientro dei nostri viaggi in bici. 

Il Caffé Commercio si é promesso di ospitarci, al nostro rientro, ogni volta che, in futuro, faremo un viaggio in bici e questo ci rende fieri delle nostre avventure.

Un infinito GRAZIE a tutti voi che con il Vostro sostegno, i like e i commenti 0su Facebook e Instagram avete contribuito a dare forza alle nostre gambe per raggiungere ISTANBUL.

Vi diamo appuntamento alla nostra prossima avventura con l'auspicio che tutto vada secondo i programmi come é avvenuto per questa, per me ardita, impresa.

Non sei tu che fai il viaggio ma è il Viaggio che fa te.


RAGGI D’ORIENTE - Il Rientro

Anche questo racconto è un po’ lunghetto perché si sviluppa su due giornate e le descrizioni che leggerete sono scritte di getto mentre vengono vissute.

Partiamo dall’albergo poco dopo le 8 e venti del 15 Agosto. Il pullman che dobbiamo prendere per raggiungere Plovdiv (in Bulgaria), prima tratta del rientro, partirà alle 11:30 ma abbiamo due incognite. Non abbiamo ancora i biglietti per prendere quel pullman e non abbiamo ancora la pellicola per avvolgere le nostre bici e per raggiungere la grande autostazione di Istanbul dobbiamo percorrere circa 11 km con relative salite e discese (poche). Oggi piove e dopo un’oretta sotto una leggera pioggia raggiungiamo bagnati quasi fino alle mutande, l’autostazione.

Prima verifica: alla biglietteria della compagnia che ci dovrebbe portare a Plovdiv chiediamo se possiamo fare i biglietti per noi e le bici e dopo una serie di “no problem” e di “ok” capiamo che riusciamo a partire.

Per la seconda incognita vado in bici in un brico-center distante un paio di chilometri dall’autostazione e trovo la pellicola. Anche questa incognita é smarcata e verso le 10:30 iniziamo le operazioni di smontaggio e impacchettamento delle bici. Poco dopo le 11 carichiamo le bici imballate in pullman e ormai il grosso è fatto. Lasciamo che continui a piovere sulla città di Costantino e sui suoi turisti.

Dopo circa sette ore e mezza arriviamo a Plovdiv dove, in autostazione, dobbiamo cambiare pullman e compagnia. Le operazioni alla frontiera tra Turchia e Bulgaria sono state molto lunghe al punto che siamo arrivati con molto ritardo.

Disinfezione automezzi alla frontiera Turchia-Bulgaria

Per fortuna che per il cambio erano previste più di tre ore di sosta così siamo scesi dal pullman da Istanbul abbiamo utilizzato le toilette e subito dopo è arrivato il Flixbus che ci porterà fino a Lubiana. Per caricare le bici ho dovuto contrattare con gli autisti perché non ho acquistato il biglietto per trasporto bici. Sul sito non era contemplato l'acquisto del biglietto per trasporto bici così ho acquistato il biglietto “bagaglio speciale” tipo strumenti musicali o attrezzature sportive. Adesso siamo in viaggio e arriveremo a Lubiana tra 17 ore circa, operazioni doganali permettendo.

Alle 00:10 arriviamo alla frontiera tra Bulgaria e Serbia e qui le operazioni sono un po’ più snelle al punto che in un’oretta passiamo il controllo passaporti di entrambe le dogane e i bagagli non vengono neanche visionati.

Ore 05:05 del 16 Agosto il nostro Flixbus buca la ruota l’anteriore destra e la sostituzione ci costringe ad un’ora abbondante di sosta forzata. 

Siamo fermi, in Serbia, in un autogrill della Gazprom dove c’è gente che dorme sull’asfalto. Probabilmente sono gli occupanti delle auto a fianco.

Ore 8 arriviamo alla frontiera Serbia-Croazia. I controlli sono abbastanza spediti per cui dopo il check passaporti e un giro del cane antidroga in corriera e in mezzo ai nostri bagagli si riparte.

Alle 12:45 passiamo la frontiera Croazia-Slovenia. È l’ultima volta, per questo viaggio che dobbiamo scendere dal pullman metterci tutti in fila ed esibire i passaporti (tutto questo due volte per ogni frontiera). Qui i controlli sono ancora più veloci e ci fanno stare fermi “soltanto” 40 minuti.

Tutti questi ritardi ci fanno arrivare a Lubiana, dove dobbiamo fare un cambio pullman, alle 14:38 invece che alle 13:20. L’altro pullman sarebbe partito, secondo l’orario, alle 14:35 ma per nostra fortuna è arrivato un paio di minuti prima del nostro e, in fretta e furia, suddividendoci i compiti come dei veri compagni di viaggio abbiamo trasbordato in circa 5 minuti (bici comprese) da un pullman all'altro. E così il rientro, anche se con il brivido del ritardo, è andato secondo i piani progettati.

Entriamo a Trieste da Villa Opicina e appena iniziamo la discesa verso Trieste, sento la pendenza della strada, in cuffia ascolto “Private Investigations” dei Dire Straits, chiudo gli occhi e la discesa mi fa sentire come se volassi verso la città in un silenzio avvolgente. E mi dico: É FATTA. il progetto studiato ed elaborato assieme a Sofia è stato portato a termine in tutti i suoi aspetti e sfaccettature. E gli occhi mi si riempiono di lacrime dalla commozione/emozione.

Adesso siamo sul treno che da Trieste ci porterà a Codroipo e stiamo attraversando il Carso ferito dagli incendi che ci riporta lentamente nella realtà quotidiana di questi tempi.

Non sei tu che fai il viaggio ma è il Viaggio che fa te.


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venerdì 12 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Giorno 18 - Silivri-ISTANBUL (la meta)

ISTANBUL - 1722 km da casa

Che dire, questo post è un po’ lunghetto. Mettetevi comodi se avete intenzione di leggerlo tutto. Una enorme emozione mi assale all’arrivo a Sultanahmet il piazzale/giardino dove Santa Sofia e la Moschea Blu si affacciano e si guardano l’un l’altra.

Ma andiamo con ordine. Partenza in perfetto orario e anche oggi, per non farci venire le vesciche sotto ai calli iniziamo subito con una bellissima salita che ci fa uscire dalla città. Oggi non pedaliamo sulla strada nazionale a doppia carreggiata ma seguiamo stradine urbane a bassissimo traffico con la gente e gli automobilisti che ci incrociamo continuano a salutarci e a fare il tifo per noi. 

Il percorso a volte è in riva al mare e a volte sale in collina ma le salite ormai non mi interessano più come non mi interessa neanche il vento contro tanto Istanbul è li che ci aspetta. C’è un ultimo sforzo che dobbiamo affrontare. Una salita di 2.5 km con pendenza media dell’8% ma con punte fino al 14%. Ma anche questo non mi interessa più perché sento dentro di me che ce l’abbiamo fatta e che tutto è filato liscio e secondo il piano programmato. Siamo partiti il 25 Luglio e dopo 90 ore di pedalate abbiamo raggiunto Istanbul - la porta dell’Asia.

Il mio cuore mi dice che devo ringraziare tutti Voi che ci avete seguito giorno dopo giorno in questo lungo viaggio. So che leggere i post a lungo andare può stufare, ma Vi confesso che ogni Vostro “mi piace”, ogni Vostro commento era per me una nuova spinta sui pedali per farmi portare  termine l’impresa. Anche chi ha solo letto senza mettere alcuna reazione o alcun commento (e so per certo che ce ne sono) ci ha dato la fiducia necessaria. Vi aspettiamo tutti, compaesani e non, martedì 16/08 sera verso le 19:30 al nostro rientro a Bertiolo per un piccolo brindisi di ben rientrati.

Sarò più preciso su orario e luogo (osteria o bar di Bertiolo) in un prossimo post perché dipende da come andrà il viaggio di rientro. Su questo al momento ho una sola certezza. Prenderemo un pullman che ci porterà in Bulgaria lunedì 15/08 alle 11:30. E li un Flixbus dovrebbe caricarci e portarci a Trieste facendo un cambio pullman a Lubiana.

Adesso che siamo arrivati mi sento in dovere di fare un plauso è un ringraziamento anche ai nostri mezzi meccanici che durante il viaggio si sono rivelati robusti, affidabili e all’altezza di ogni situazione che hanno affrontato. Nessun componente, dalla catena ai freni, dai pedali ai portapacchi, ha avuto il minimo fastidio. Ricordo ancora le strade a basso traffico della Bulgaria e mi dicevo, chissà quante viti si allenteranno o si tranceranno con tutti questi sobbalzi. E invece niente le bici hanno tenuto e anche alla grande.

Nei prossimi due giorni ci dedicheremo alla visita delle parti salienti di questa meravigliosa città e vi faremo compagnia postando le foto e… forse anche altre impressioni che questo viaggio ci sta lasciando dentro.

Ma certamente vi documenteremo il viaggio di rientro.

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giovedì 11 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Giorno 17 - Saricaali-Silivri

Silivri - 1647 km da casa

I 100 km di oggi mi sono sembrati quasi una passeggiata cicloturistica, nonostante la dose di saliscendi che ci siamo autosomministrati e le gambe dure e doloranti ancora da ieri. Il vento ci sferzava anche oggi ma con debole intensità e quando stamattina siamo partiti sembrava addirittura assente e devo confessarvi che il vento debole di oggi ha fatto la differenza. Nella foto vi metto solo la parte turca del viaggio RAGGI D’ORIENTE tanto ormai dovreste conoscere bene il nostro percorso verso la Porta sull’Oriente.

Il tragitto di oggi era molto simile a quello di ieri solamente che avvicinandoci ad Istanbul, i centri abitati sono diventati più frequenti e le colline della Tracia, coltivate per gran parte a girasoli, si alternano a zone commerciali/industriali e a centri abitati veri e propri con tanto di semafori che interrompono il fluire del traffico sull’arteria.

Stasera siamo in una località costiera sul mare di Marmara. Il clima che si respira qui è proprio balneare con tanti locali in riva al mare e gente che passa il suo tempo tra chiacchiere ed aperitivi.

La vista del mare, circa 10 km prima dell’arrivo, ha suscitato in me un’emozione unica facendomi capire che è quasi fatta. Dico quasi per non dire gatto se non ce  l’hai nel sacco o per non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.

Dopo 17 giorni sui pedali mi sono reso conto che Sofia non è solo mia figlia ma una vera compagna di viaggio. Si comporta come tale alternandosi a me in testa in modo tagliare l’aria e farmi riposare. Mi suggerisce pit stop e posti dove andare per rifocillarci, mi segnala particolarità che incontriamo nel nostro viaggiare (tipo il semaforo che quando è rosso indica l’interdistanza da mantenere) oppure si arrabbia, ma resiste per farsi e fare coraggio, perché il vento forte ci frena.

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mercoledì 10 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Giorno 16 - Svilengrad (BG)-Saricaali (TR)

Saricaali (TR) - 1548 km da casa

Partiamo e ci accorgiamo che la giornata di oggi si presenta piuttosto ventosa. A prima impressione il vento ci sembra a favore ma ci siamo illusi troppo presto. Raggiungiamo il confine tra Bulgaria e Turchia con soddisfacente scioltezza e i  controlli di confine ci fanno perdere un po’ di tempo perché dobbiamo accodarci alle auto. Per fortuna non tutta la fila ma 3-4 auto prima dei controlli e questo per 4 volte. L’ultimo controllo era quello dove ti aprono i bagagli per sapere cosa porti in Turchia ma, per fortuna, abbiamo conquistato l’operatore doganale facendogli vedere la cartina che ho sulla borsa da manubrio, gli ho spiegato sommariamente il nostro viaggio e con questo ci ha lasciati andare augurandoci buona fortuna.

Anche qui, per l’attraversamento del confine, siamo entrati in autostrada circa 3 km prima della barriera doganale e abbiamo proseguito, in territorio turco, sempre in autostrada, per altri 8 km. Usciti dall’autostrada pedaliamo su strada statale per raggiungere la città di Edirne (anticamente Adrianopoli) della quale potete vedere nelle foto la moschea e il bazaar. La visita degli interni della moschea purtroppo attualmente é limitata a causa dei lavori di ristrutturazione.

Dopo una breve pausa merenda, riprendiamo il percorso e ci rendiamo conto di tre cose:

  • siamo su una strada statale a doppia carreggiata, separate da guardrail e con due corsie per carreggiata e lo saremo fino alla meta di stasera. Il traffico su questa arteria è molto intenso. Ci sorpassano auto, camion di tutti i tipi, pullman di tutte le dimensioni, trattori e motoveicoli. Gli unici in bici siamo noi e sembra non ci siano alternative a questo percorso.
  • Eolo oggi si sta dando un gran da fare facendoci arrivare addosso fortissime folate di vento quasi sempre frontali e se va bene laterali da nord-est e anche questo fino al raggiungimento della nostra meta.
  • La strada è un continuo saliscendi (con salite al 4-6%) lungo la campagna turca che ha prodotto per il percorso di oggi, complessivamente, 900 metri di dislivello.

Il mix di questi tre ingredienti ci ha fatto pedalare ad una media di 16.2 km/ora facendoci arrivare alla meta dopo più di 6 ore di sella e psicologicamente molto provati per la continua, grande tensione dovuta all’incostante e forte vento a all’intenso traffico che provocava ulteriori turbolenze facendoci correggere la traiettoria per non sbandare troppo.

Ci auguriamo che domani sia una giornata migliore…

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martedì 9 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Giorno 15 - Parvomay-Svilengrad

Svilengrad - 1448 km da casa

Oggi salutiamo la Bulgaria con l’ultimo giorno di RAGGI D’ORIENTE in questo paese che ci ha sorpreso sia nei luoghi che abbiamo visitato, sia nei caldi saluti delle persone che abbiamo incontrato per strada, sia nella cucina che abbiamo notato  essere contraddistinta sia da piatti molto sostanziosi che da piatti molto leggeri a base di verdure e yogurt. D’altronde uno degli organismi responsabili della fermentazione del latte si chiama “Lactobacillus Bulgaricus”🙃

Il pedalare di oggi era iniziato bene ma verso mezzogiorno il vento ha cambiato direzione e anche oggi venivamo colpiti a tratti come da raffiche di mitra frontali e/o trasversali che mettevano alla prova la nostra capacità di equilibrio. Ma, come sempre, non abbiamo avuto alcuna esitazione a portare a termine il percorso di oggi è siamo arrivati a pochi chilometri dal confine con la Turchia (15 km) ma siamo anche a pochi chilometri dal confine con la Grecia (3 km).

Lungo il percorso, e soprattutto negli ultimi 20 chilometri, abbiamo notato, con sorpresa, la presenza di molti incendi nelle campagne circostanti e il forte vento di oggi continuava ad alimentare le fiamme che all’orizzonte davano l’impressione di essere molto alte. Stasera si sente, nell’aria, l’odore del fumo di questi incendi.

Siamo in un albergo affacciato su un parco urbano molto ben tenuto, stiamo assaporando i nostri drink e per farci capire con i camerieri su come pagare, ci è venuta incontro una gentile signora bulgara che parla un inglese fluente e che alla fine ci ha anche offerto i drink. Grazie Maria.



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lunedì 8 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Giorno 14 - Pazardžik-Parvomay

Parvomay - 1342 km da casa

Partiamo presto e l’itinerario è su una strada in lenta ma continua discesa. E questo fa raggiungere Plovdiv in poco più di un’ora e mezza. Raggiungiamo il centro della città e ci rendiamo conto di essere capitati in uno dei tanti gioielli della penisola Balcanica. 

Plovdiv è una città che ha più di 6000 anni di storia ed é stato importante centro di scambio in tutte le epoche. Lo testimoniano i molti resti, alcuni di recente rinvenimento, molto ben conservati. 

Con un tour guidato gratuito, (freetour.com - che ha anche un’app e che é presente, con i suoi operatori, in tante città anche italiane) abbiamo visitato i punti salienti della città tra cui il foro romano, il circo romano, il teatro romano (tutt’ora utilizzato per concerti - anche di musica rock), la vecchia città abbarbicata su una delle colline che circondano il centro, il quartiere Kapana (caratterizzato da botteghe di artisti e da murales realizzati sulle facciate delle case), la moschea e la vecchia chiesa ortodossa dedicata a San Konstantin ed Elena.


Insomma Plovdiv vale le 4 ore di sosta che abbiamo fatto oggi per visitarla e, sicuramente, merita molto di più per entrare nel suo spirito e viverla con la consapevolezza di essere in una città storica e universale. Non a caso, nel 2019, è stata nominata capitale europea della cultura assieme a Matera.

Oggi abbiamo superato i 3/4 della distanza complessiva del nostro viaggio ma gli ultimi 40km per arrivare alla meta di stasera ci hanno fatto sputare molti pallini a causa di un fortissimo controvento che ci rallentava enormemente. Le gambe sono un po’ dure ma il morale continua ad essere altissimo.


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domenica 7 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Giorno 13 - Sòfia-Pazardžik

Pazardžik - 1262 km da casa


Sentiamo la meta sempre più vicina e anche oggi abbiamo messo in saccoccia 124 km con le relative salite e conseguenti discese. Il viaggiare di oggi é stato piuttosto lento a causa dei vari fondi stradali che abbiamo percorso. Ma RAGGI D’ORIENTE é un viaggio lento per definizione. Crediamo molto nel valore del viaggio lento e a basso impatto. Questo ci fa conoscere tante persone che ci salutano al nostro passaggio e ci dà anche la consapevolezza dell’impronta ecologica che assume il nostro viaggiare.

Viaggiamo lentamente esplorando strade secondarie, a bassissimo traffico automobilistico, e ci rendiamo conto che il tempo passato in sella, che può essere tanto (come oggi) o poco, rimodella anche il nostro rapporto con la strada e i luoghi permettendoci di mescolarci con le comunità che incontriamo.

Oggi attraversando le località che erano sul nostro percorso abbiamo visto bancarelle, fatte su alla buona, dove i locali vendono vino 🍷 in bottiglie, e al nostro passaggio tanti ci salutavano facendoci entrare in connessione con loro. Queste percezioni ci fanno capire che il viaggio lento é, in fin dei conti, un viaggio interiore che rinvigorisce mente e spirito. E anche se alla fine della giornata siamo stanchi, l’appagamento mentale e spirituale che ne ricaviamo, supera di gran lunga la stanchezza.

Il nostro viaggiare lento passa anche attraverso il cibo, facendoci frequentare locali senza menù o con menù in sloveno, croato, serbo o bulgaro. Oppure facendoci interagire con il cameriere, io in inglese o tedesco e loro nella loro lingua, per capire quello che consigliano. Stasera, ad esempio, entrambi abbiamo mangiato il Tarator (https://www.agrodolce.it/ricette/tarator-ricetta-originale-bulgara/) piatto a base di yogurt e cetrioli. La nostra connessione con la cultura locale passa anche attraverso la cucina e sentiamo che questo arricchisce la nostra esperienza di viaggio.


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sabato 6 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Sofia

Oggi nel nostro viaggiare abbiamo fatto un break voluto, pianificato e programmato. Un Viaggio come questo non scaturisce solo dalla mia mente ma é frutto di suggerimenti e decisioni condivise. E la giornata di oggi è nata discutendone con mia moglie Marta che mi ha proposto di dedicarla a visite a luoghi dove difficilmente tornerò. 

Con un tour organizzato abbiamo quindi visitato due patrimoni dell’umanità. La chiesa di Bojana e il monastero di San Giovanni di Rila. La prima con interni completamente affrescati con pitture risalenti al XIII secolo. 

Il secondo, risalente al IX secolo e tutt’ora abitato da monaci.

Se volete approfondire vi invito a leggere le relative voci su Wikipedia.

Al rientro al tour ci siamo dedicati alla visita dei principali luoghi turistici della capitale.


PS
All’interno delle chiese ortodosse in Bulgaria, non si possono fare fotografie.

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venerdì 5 agosto 2022

RAGGI D’ORIENTE - Giorno 12 - Dimitrovgrad (SRB) - Sòfia (BG)

Sòfia (BG) - 1141 km da casa


La strada verso la frontiera è in leggera salita e, ad un certo punto, entriamo con le bici in autostrada perché le strutture di frontiera sono solo sull’autostrada e non c'é un altro modo per entrare in Bulgaria. Alle 9, in frontiera c’è già una bella coda tra camion e auto, ma noi, privilegiati dall’avere solo due ruote, superiamo tutta la coda e ci presentiamo alle guardie di frontiera che fanno i controlli di rito (scansione del passaporto e timbro di visto). 

Finalmente entriamo in Bulgaria, facciamo la foto di rito e ripartiamo. 

Con grande sorpresa continuiamo a pedalare in autostrada per una decina di km e sempre in salita. Ma l’autostrada attualmente ha una sola carreggiata a doppio senso di marcia (l’altra carreggiata è un lungo cantiere per tutti i 10 km) e la nostra concentrazione nel pedalare è altissima perché ogni tanto si presentano dietro a noi, oltre alle auto, i camion che, giustamente, vogliono sorpassarci.

Usciti dall’autostrada ci tocca una strada con fondo in pavé tipo Parigi-Roubaix e quando i 6 km di saltellamento finiscono, pedalare di nuovo sull’asfalto da la sensazione di muoversi nell’aria, tra le nuvole.

Il primo contatto con un cittadino bulgaro lo abbiamo avuto durante il break di metà mattina, quando un signore si é avvicinato, ha capito che veniamo dall’Italia e, con parole sue, ci ha fatto capire che è stato in Italia sulla riviera romagnola. 

Arriviamo a Sòfia e di nuovo siamo su una strada ad elevatissimo traffico, oserei dire traffico napoletano senza nessuna offesa per gli abitanti di Napoli. 

Ma la nostra destrezza e prudenza ci fa arrivare alla meta incolumi. 

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